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Mercoledì, 23 Gennaio 2019
Intervista al dott. bidese nel mensile dell'' aipnd "prove non distruttive monitoraggio diagnostica

Sandrigo (VI) - Il sesto appuntamento della nostra Rubrica, ci porta questa volta a Sandrigo, località di circa 8.000 abitanti nota, non solo in Italia, per un importante appuntamento che, da sempre, si tiene a settembre: la “Festa del baccalà”. Per l’occasione, pesce proveniente da Rost, una cittadina norvegese situata nelle isole Lofoten con cui il Comune di Sandrigo è ufficialmente gemellato dal 2001; ed in Norvegia, in onore di Sandrigo, a una delle Isole Lofoten è stato dato il nome di Sandrigøya, che significa “Isola Sandrigo”.                  

 Ma a Sandrigo non c’è soltanto baccalà, ma una delle più grandi realtà italiane e internazionali del mondo delle Prove non Distruttive e dei Trattamenti Termici, la ITALSABI, che siamo andati a trovare.

Ad accoglierci in Italsabi, in una caratteristica cascina splendidamente adattata ad Uff ci, troviamo l’attuale Direttore Amministrativo della Società, il Dott. Giulio Bidese, assieme alla sorella Anna, Responsabile Acquisti e Risorse dell’Azienda.                 

È qui, in questo posto fantastico, che inizia la nostra intervista.

- Dott. Bidese, quando è nata Italsabi, e come è nata?

“Vi ringrazio per la visita - esordisce Bidese - ed inizia ricordando che Italsabi è nata nel 1973. Inizialmente l’oggetto principale dell’attività era prevalentemente lo svolgimento di Trattamenti Termici di distensione. Molti ci chiedono infatti cosa significa Italsabi e mi fa piacere svelare questo acronimo: “Italia Studio per Applicazione di Brevetti Industriali”. Le nostre macchine per trattamenti termici sono infatti costruite tutt’oggi su un progetto di mio padre, Giuseppe Bidese, fondatore della Società”.

- Quindi si deve a lui tutto?

“Certamente. Io e mia sorella Anna rappresentiamo la seconda generazione aziendale”.

- Perché proprio in questo settore di lavoro?

“Vede, mio padre era capocantiere di una grossa società italiana di montaggi industriali (la Geco Meccanica, ndr), che aveva un dipartimento destinato ai Trattamenti Termici di distensione. Ad un certo punto, gli proposero di rilevare le macchine per Trattamenti Termici e di mettersi in proprio. Lui accettò, e nacque così Italsabi”.

- Quanto personale c’era alla fondazione della società?

“Allora erano tre sole persone, tutte ovviamente operative”.

- Da allora di strada ne avete fatta tanta… oggi quanti siete?

“Beh, dico con orgoglio che attualmente Italsabi impiega 85 persone”

- Quindi alla fondazione c’era una sola attività lavorativa...

“Sì, come dicevo Italsabi inizialmente svolgeva principalmente lavori inerenti i Trattamenti Termici.

Fu solo dopo qualche anno che si aggiunsero i Controlli non Distruttivi. Avvenne tutto gradualmente e spesso perché erano proprio i Clienti a chiedere a Italsabi di implementare nuovi servizi”.

- I campi di attività oggi sono molto variegati...

“Beh, oggi Italsabi può vantare un ampio spettro di servizi, che vanno dai Controlli non Distruttivi tradizionali a quelli più avanzati come Phased Array, Emissioni Acustiche, Correnti Indotte Pulsate, Floormap, Radiografa Digitale. Inoltre, svolgiamo molte ispezioni in impianti industriali, specialmente durante le fermate di impianto.

Naturalmente continuiamo a svolgere trattamenti termici. Non stiamo però fermi, e siamo sempre pronti per lo sviluppo di ulteriori servizi.

Ad esempio, l’ultimo è l’ispezione aerea mediante droni, sia in ambito civile sia in quello industriale, per mezzo di Videocamere e Termocamere”.

- Italsabi con il lavoro che svolge avrà importanti accreditamenti…

“É indispensabile e gli accredimenti sono importanti per svolgere al meglio il lavoro. Oltre ad essere certifcata ISO 9001:2015, Italsabi è accreditata tramite “RINA Suppliers” per l’esecuzione di controlli Spessimetrici per la classifcazione di navi.

La nostra società è inoltre “Centro di Esami Dekra” per la Qualifca del Personale secondo la UNI EN ISO 9712

per i metodi UT-MT-PT-RT-VT Settore Automotive ed Industriale

- Italsabi fa o partecipa a corsi di aggiornamento?

“Certamente, teniamo molto alla formazione del personale. Come Centro di Esame, Italsabi svolge corsi periodici di formazione del personale addetto alle PnD, al fne della qualifcazione degli stessi per livelli 1, 2 e 3 secondo la norma UNI EN ISO 9712”.

- Dottor Bidese, perché il cliente dovrebbe scegliere la vostra Società?

“Credo che la nostra Azienda sia molto apprezzata per l’affidabilità che fornisce al Cliente. Dico con orgoglio che in45 anni di attività siamo sempre riusciti a portare a termine le attività commissionateci nei tempi richiesti dal Cliente, con l’obiettivo primario dell’esecuzione dei controlli in conformità alle specifiche assegnateci

- Qual è il fore all’occhiello della Società?

“Mi sentirei di dire che non ce n’é uno soltanto - afferma Bidese.

In ogni attività che svolgiamo mettiamo il massimo impegno, siamo scrupolosissimi. Se devo sceglierne uno, menzionerei gli ultimi servizi che abbiamo inserito nel nostro sistema di offerta e mi riferisco ai controlli aerei mediante droni; a ruota, il sistema a correnti indotte pulsate per la verifica dello spessore di tubazioni coibentate, questo senza dover rimuovere la coibentazione. Infine il sistema “Floormap” per il controllo a flusso magnetico disperso dei fondi dei serbatoi atmosferici”.

- I rapporti tra Italsab ed l’Associazione AIPnD…

“Con piacere dico che con l’Associazione c’è da sempre un ottimo rapporto. AIPnD è un vanto per tutte le Società che come noi vi fanno parte. Tra l’altro, siamo appena stati chiamati investe di relatori ad un importante Seminario organizzato da AIPnD sul tema “L’applicazione dei Controlli non Distruttivi per la valutazione della sicurezza dei ponti”; un problema purtroppo attualissimo, dopo il disastro del Ponte Morandi

di Genova. É stata una giornata fondamentale non solo per chi come noi esegue CnD, ma per tutto il sistema Italia, con la frma, importantissima, di una convenzione tra UNCEM (Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani, ndr) e l’Associazione. Io credo fortemente nelle attività svolte da AIPnD, che è e rimane per il nostro settore un grande e fondamentale punto di riferimento.

- Guardiamo al passato Il ricordo più bello in tanti anni di attività?

Bidese si ferma e pensa: “Devo dire che ce ne sono stati tanti e le assicuro che non è una frase di circostanza. Però mi emoziona ancor oggi ricordare i primi giorni del Dicembre 2010, quando ricevetti da ENI la conferma dell’aggiudicazione dell’ordine del “Lotto B” per l’esecuzione di controlli RT, Tofd e Phased Array per la costruzione dell’impianto EST di Ferrera Erbognone a Sannazzaro de Burgondi, a Pavia. Quello ha rappresentato uno dei più grandi progetti di costruzione industriale in Italia degli ultimi venti anni ed avere fatto parte di un progetto di quel tipo mi emoziona ancora oggi. Parliamo di circa 1 miliardo di euro di investimento da parte di ENI per l’intero progetto. Numeri davvero notevoli!”.

- Cosa vorrebbe di più da AIPnD?

“Su questo le rispondo al volo: mi piacerebbe che l’Associazione avesse un peso maggiore con le istituzioni. AIPnD porta con sé, attraverso i propri Associati, un know-how che dovrebbe essere tenuto più in considerazione dalle Istituzioni! Purtroppo è però un dato di fatto che il nostro Paese non riesce a fare sistema”.

- Ed allora le chiedo: cosa vorrebbe di più dalle Istituzioni?

“Alle Istituzioni noi continuiamo a chiedere le stesse cose, in particolare una seria programmazione e dei Piani pluriennali di investimento nei vari settori del nostro tessuto produttivo.

Dicendo questo, penso all’energia, al settore civile delle grandi infrastrutture. E qui ritorno a Genova: non posso nondimenticare, parlando di infrastrutture, le vittime dovute al crollo del Ponte Morandi. Spesso sui giornali si leggono frasi da parte di Ministri sul nostro patrimonio infrastrutturale che mi lasciano a bocca aperta. Voglio chiarire che in Italia abbiamo tutte le capacità tecniche, tutte le competenze per la valutazione

predittiva dello stato di conservazione di infrastrutture come ponti, dighe etc... Vede, il problema vero è che non esiste un piano pluriennale di controllo e manutenzione e se esiste non è finanziato; ma non si dica che manca la cultura tecnica in Italia per poterlo predisporre ed attuare! Ebbene, questo vorrei dalle Istituzioni: il liberare risorse per attuare piani pluriennali di controllo e manutenzione delle infrastrutture e del territorio”

- Parlando dell’odierno, quali sono i campi lavorativi che tirano di più?

“É ben noto che il settore Oil&Gas attualmente non va bene. Anche in questo caso mancano investimenti nella costruzione di nuovi impianti e buona parte delle attività di controllo sono quindi relegate ai controlli durante la manutenzione di impianti esistenti. Italsabi negli ultimi anni si è spostata quindi anche su altri settori, come ad esempio quello navale. Il settore della costruzione di navi da crociera va molto bene grazie soprattutto a Fincantieri che oramai è divenuta un player mondiale grazie anche a operazioni di acquisizione come Vard ed Stx. Non nego che ciò da italiano mi riempie di orgoglio”.

- Come vede il futuro di Italsabi?

“Credo e sono convinto che per le Società di Servizi come la nostra il futuro stia nell’innovazione. Quindi dobbiamocercare di innovare sempre e di anticipare quelli che saranno i bisogni dei nostri Clienti. Il nostro futuro sarà in fondo ciò checi ha sempre contraddistinto, ossia la vocazione ad innovare. In secondo luogo, un altro fattore importante sono le risorse umane: dobbiamo cercare di far crescere tecnici all’altezza, e ciò passa prima di tutto attraverso la formazione scolastica ed infine tramite quella in Azienda”.

- Mai stato tentato di provare altre strade, esempio la politica?

Bidese sorride: “La ringrazio per la domanda - spiega - ma la politica non fa per me, davvero. Ritengo che anche fare Azienda abbia un grande ruolo sociale, soprattutto rispetto al rapporto tra l’Azienda e i propri collaboratori. Per questo, prediligo dedicare il mio tempo alla Società che rappresento, facendo in modo che i risultati ottenuti possano garantire un beneficio a tutti coloro che hanno contribuito a farceli raggiungere”.

- Dottor Bidese, in tutti questi anni di lavoro deve dire grazie a qualcuno per quello che è riuscito a

realizzare?

“Vede, l’inizio della mia attività in azienda è stato determinato da una tragedia, la morte improvvisa di mio padre a soli 58 anni...io allora ne avevo 28 di anni. Ritengo doveroso ringraziare lui prima di tutti. Soprattutto per aver insistito sempre sul fatto che non vi sono scorciatoie per ottenere risultati. Gli obiettivi si raggiungono solo con il duro lavoro. E poi la giusta umiltà, non nel senso religioso del termine, quanto più nell’approccio ai rapporti con collaboratori e clienti. Quando presi in mano Italsabi nel 2003 ricordo che pochi avrebbero scommesso su di me.

Oggi, dopo 15 anni, penso che buona parte di questo risultato siaavvenuto grazie a lui e agli insegnamenti che mi ha dato”.

- Italsabi è sempre stata proprietà della famiglia Bidese: è questo il suo punto di forza, il suo successo?

“Sì, ritengo che ciò sia sicuramente stato un fattore importante; in fin dei conti non è poi così facile trovare Soci con cui condividere nel corso degli anni le stesse visioni. È però anche un limite, devo dire, del mercato italiano che non ci permette di crescere. Purtroppo ciò rappresenta una “distorsione” tutta italiana: non si riesce a crescere perché arrivati ad una certa grandezza non vi sono le condizioni di mercato per fare quel salto di qualità che permetterebbe di diventare più grandi ed ambire quindi a competere in altri mercati”.

- Per finire… il salvataggio dell’Istituto Donegani è soltanto merito di Italsabi: ci racconti.

“Certamente e con piacere. Correva l’anno 1994 ed ENI decise di mettere in vendita il Dipartimento di Corrosione del prestigioso Istituto G. Donegani. In questo mio padre allora vide una grande opportunità: sfruttare 80 anni di conoscenze nell’ambito della corrosione e della metallurgia e farne un’impresa privata. Quando fece questo passo nessuno credeva in lui. Nacque così “Donegani Anticorrosione Srl”. Oggi con grande orgoglio, e per merito soltanto di mio padre, posso dire che è il fore all’occhiello del nostro Gruppo Societario. Certo,non fu facile per mio padre, lo ricordo molto bene… Si trattò di dare ad una struttura di fatto Pubblica una impronta di una Società che doveva rimanere sul mercato. I primi anni furono molto difficili, ma alla fine papà ce la fece”.

 

Termina qui questa intervista con il Dottor Giulio Bidese della società Italsabi.

Una intervista che è una importante testimonianza di come può crescere, con fatica e competenza, una azienda italiana. Grazie Dottor Bidese.

                                                                                                                                                                         Franco Ricciardi.

Ringraziamo per l’articolo Franco Ricciardi, Ezio Tuberosa e tutta la Aipnd.

La storica sede di Melilli (SR)

La storica sede di Melilli (SR)

Controllo mediante Droni Italsabi

Controllo mediante Droni Italsabi

Controllo Floor Map di un fondo di un serbatoio atmosferico

Controllo Floor Map di un fondo di un serbatoio atmosferico

Giulio  Bidese  a  destra  con  referente  di  cantiere  all’entrata  dell’impianto Est di Eni a Ferrera Erbognone

Giulio Bidese a destra con referente di cantiere all’entrata dell’impianto Est di Eni a Ferrera Erbognone

Uno dei Droni Italsabi

Uno dei Droni Italsabi

Commessa Belleli Costruzione Piattaforma NAM 1992-1994

Commessa Belleli Costruzione Piattaforma NAM 1992-1994